Immanuel Kant - Critica della ragion pura


 Nato a Königsberg, 22 aprile 1724, morto a Königsberg, 12 febbraio 1804. Secondo il suo pensiero l'uomo può conoscere in modo obiettivo soltanto ciò che concerne l'esperienza fenomenica, quindi indaga a fondo sul rapporto tra la conoscenza sensibile e quella razionale. Nella sua opera si afferma che occorre condurre un analisi sui fondamenti della conoscenza al fine di capire quali sono le condizioni di possibilità della Scienza e della possibilità della metafisica come Scienza, a questo scopo si analizzano le proposizioni (giudizi) della scienza.

Egli sostiene che i giudizi si distinguono in tre tipologie:
  • analitici: 

     in essi il predicato esplicita solo il contenuto del soggetto, possiedono universalità e necessità ma non accrescono il sapere;
  • sintetici a posteriori: in essi il predicato aggiunge novità al soggetto,  accrescono il sapere ma sono particolari e contingenti;
  • sintetici a priori: accrescono il sapere (essendo sintetici), sono dotati di universalità e necessità (essendo a priori) 

Nei giudizi sintetici a priori possiamo distinguere:

  • l'aspetto materiale: le impressioni sensibili che il soggetto riceve passivamente dall'esperienza (a posteriori).
  • l'aspetto formale: le modalità (a priori) con cui la mente ordina attivamente le impressioni 

I due aspetti identificano la Rivoluzione copernicananon è la mente a doversi adeguare alla realtà, ma è la realtà a doversi adeguare alle modalità conoscitive del soggetto.

Kant analizza le due forme valide di conoscenza, quella sensibile e quella intellettiva, rispettivamente nelle due parti della Critica della ragion pura intitolate Estetica trascendentale e Analitica trascendentale.
Nell'Estetica trascendentale studia la conoscenza sensibile la quale può essere passiva e attiva al tempo stesso poiché riceve dall'esperienza i dati percettivi e li organizza attraverso due forme a priori:

  • spazio: la forma del senso esterno;
  • tempo: la forma del senso interno.

Nell'Analitica trascendentale studia la facoltà dell'intelletto che consente di unificare le intuizioni sensibili sotto 12 categorie. La legittimità della loro applicazione è giustificata con la deduzione trascendentale secondo cui tutto il processo conoscitivo è fondato sull'io penso (legislatore della Natura). Natura intesa come realtà fenomenica (realtà che appare all'uomo attraverso le sue facoltà cioè sensibilità ed intelletto) distinta dalla realtà noumenica (realtà pensabile ma non conoscibile).

Nella Dialettica trascendentale (che fa parte della Logica trascendentale insieme all'Analitica trascendentale) studia la ragione, di come essa cerca di superare i limiti dell'esperienza attraverso l'unificazione dei dati del senso interno (idea dell'anima), attraverso l'unificazione dei dati del senso esterno (idea del mondo) e attraverso l'unificazione dei dati del senso interno ed esterno (idea di Dio).


Commenti

Post più popolari