John Locke - L'indagine critica delle facoltà conoscitive


 Nato a Wrington il 26 agosto 1632, muore a Oates (Essex) il 28 ottobre 1704. Obiettivo principale della riflessione di Locke è il limite e il potere dell'intelletto umano. Il filoso giunge alla conclusione che, l'intelligenza umana è limitata dall'esperienza, e che è impossibile per l'uomo fare arbitrarie costruzioni concettuali che la oltrepassino. Partendo dalla critica alle idee razionalistiche (in particolare quelle di Cartesio), afferma che nella mente non ci sono idee innate e che la mente progredisce con il progredire delle esperienze. In particolare dall'esperienza esterna derivano le sensazione, da quella interna le idee di riflessione, dunque sensazione e riflessione sono le due uniche fonti di conoscenza. Distingue inoltre tra idee semplici, che derivano da esperienze elementari e sono dotate di certezza e idee complesse che provengono dall'elaborazione di idee semplici e che a loro volta si distinguono in:

  • idee di modi: non sussistono di per se ma in relazione a una certa sostanza;
  • idee di sostanze: riferite a qualcosa di esistente in se che fune da sostrato;
  • idee di relazioni: che derivano dal rapporto istituito tra idee semplici.
Per Locke dunque la conoscenza è limitata alle certezze sensibili (esterne o interne) ed è sufficiente ad orientarsi nel mondo ma non è assoluta. Le uniche 2 certezze non sensibili sono quella dell'io e di Dio.

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