Michel De Montaigne
Michel Eyquem nasce il 28
febbraio 1533 nel castello
di Montaigne, presso Bordeaux in Francia. Viene
educato alla libertà e alla tolleranza
dal padre, che ha idee aperte e che lo
affida a un precettore tedesco.
Quest’ultimo gli impartisce i suoi insegnamenti in latino, lingua che pertanto apprende per prima e
perfettamente. Muore nel 1592 mentre lavora ancora a una nuova revisione della sua
opera, i Saggi.
Nel libro, il filosofo, chiarisce il proprio modo di essere uomo con umiltà e sincerità. La malattia dell’uomo moderno è
determinata dalla presunzione che egli possiede, una creatura fragile e piena di difetti, che
soltanto uno stolto potrebbe ritenere il centro del cosmo
e il fine dell’universo (critica dell’antropocentrismo).
Da queste considerazioni discende una posizione di relativismo anche culturale, secondo la quale tutte le civiltà sono uguali e di pari valore (scoperta delle Americhe). Montaigne mette in guardia gli europei contro i pregiudizi, inaugurando il mito del “buon selvaggio”, secondo cui le popolazioni cosiddette “barbare” sono in realtà più genuine e positive di quelle “civilizzate”.
Anche per quanto riguarda la morale, egli sostiene che il piacere va sì ricercato, ma senza eccessi, per non incorrere in conseguenze dannose. La morte è ineluttabile e bisogna prepararsi per tempo a questo evento educando l’animo e acquistando così quella salute spirituale che consiste nell’equilibrio interiore e in una serena accettazione della condizione umana.
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