Aristotele



Nato a Stagira nel 383/384 a.C. morto a Calcide nel 322 a.C.

Uno dei massimi pensatori di tutti i tempi, ha ridefinito il ruolo della conoscenza filosofica identificandola con la conoscenza disinteressata della realtà in tutti i suoi molteplici aspetti. Formatosi alla scuola di Platone, fu il più importante tra gli studenti dell'Accademia dove entrò nel 367 a.C. ha 17 anni e vi rimase per 20 anni. 

Meno interessato all'attività politica rispetto a Platone. Vive in un epoca di crisi delle città greche, la polis dove ogni uomo libero partecipava attivamente alle decisioni è in declino e l'attività politica viene gestita in centri di potere. La sua ricerca si focalizza, così sulla conoscenza disinteressata della realtà. Il compito della la filosofia non è più riscattare gli uomini dall'ignoranza per realizzare la società ideale, ma di comprendere e descrivere l'uinco mondo reale dove l'uomo vive.

Dopo la morte di Platone, abbandona l'Accademia e si reca in Asia Minore dove incontra Teofrasto, naturalista e primo suo celebre discepolo. Qui e in seguito a Mitilene (Lesbo)  si dedica agli studi di biologia marina.

Tornato ad Atene, grazie alla protezione di Alessandro Magno, fonda nel 355 a.C. il Liceo, una scuola che diventerà in seguito un centro di ricerche sistematiche. Simile all'Accademia di Platone, disponeva di un gran quantitativo di materiale didattico (manoscritti collezionati anche da Aristotele dando origine alla prima importante biblioteca della Grecia) ma non aveva intenti religiosi o politici. il fulcro era l'insegnamento e la ricerca (indagine scientifica settoriale e specialistica). 

L'attività di studio e ricerca di Aristotele dura fino al 323 a.C. (anno della morte di Alessandro Magno). Riteneva che non esistesse un metodo universale valido per tutti i settori di ricerca, ogni singola scienza si differenzia per contenuti e metodi di indagine.

Fu soprattutto un intellettuale e un professore. Redasse anche alcuni testi per lettori non specialistici, definiti essoterici poiché destinati al pubblico, di cui rimangono solo alcuni frammenti. Rimangono invece ancora oggi le opere composte nella maturità, saggi destinati ad uso interno del Liceo (esoterici). Rivolti ad un pubblico scelto, avevano un linguaggio didattico e sintetico. 

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