Empedocle

 

Nacque intorno al 484-481 ad Agrigento da una famiglia aristocratica. Precursore del nuovo approccio di carattere scientifico del V secolo a.C., fu considerato poeta, medico, taumaturgo e mago.

Empedocle descrive la nascita dell'universo sul suo trattato "Sulla Natura", di cui ci restano 400 dei 5000 originari. Un universo che si sviluppa da una situazione originaria chiamata Sfero in cui si mescolano il fuoco, l'acqua, la terra e l'aria che rappresentano i quattro elementi primordiali (che sono eterni, immutabili e divisibili). Ciò che spinge gli elementi a separarsi sono le due forze cosmiche amore e odio (o armonia e contesa) che presiedono all'unione e alla separazione dei principi originari. Ad un ciclo di disgregazione, regolato dalla contesa ne segue uno di riaggregazione, presieduto dall'armonia, le singole realtà individuali possono esistere soltanto negli stati intermedi, dunque nelle fasi di passaggio. Pertanto, per Empedocle l'esistenza costituisce il momento di tensione tra i due estremi.

Gli uomini vedono solo una piccola parte, ma scrutando a fondo nella propria esperienza di vita possono aspirare a conoscere tutta la realtà. 

Nella sua seconda opera "Purificazioni", Empedocle si rappresenta come un Dio che è capace di liberare gli uomini dagli affanni e dal dolore che nascono dal timore della morte. Gli uomini devono giungere alla consapevolezza che la morte non esiste e che il loro essere tornerà ad unificarsi con il tutto da cui origina. Mediante la conoscenza della natura, l'uomo, egli stesso natura, tramite la conoscenza riuscirà a trovare i giusti rimedi agli affanni e alle malattie.

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